L’artista Giorgio De Chirico nasce a Volos (Grecia) nel luglio del 1888. Considerato come uno dei principali esponenti della Pittura Metafisica, dimostra fin da adolescente una naturale propensione verso il disegno.
Si trasferisce prima a Monaco e poi in Italia, lasciandosi influenzare prima dalla pittura dei simbolisti e poi dalla pittura primitiva toscana. Ospite del fratello a Parigi, attira l’attenzione di Guillaume Apollinaire, una figura molto importante per il panorama artistico di quegli anni.
Per il Salon d’Automne Giorgio De Chirico espone e realizza tre opere: "Enigma dell'Oracolo", "Enigma di un pomeriggio" e “Autoritratto”. Dalle recensioni di questa piccola esposizione scaturisce la parola “intransigeant”, che in italiano viene tradotta come “metafisico”.
L’artista si avvicina sempre di più alla pittura metafisica, iniziando a sperimentare nuove tecniche e metodi di rappresentazione. In questi anni i protagonisti dei suoi quadri sono scenari misteriosi e sconosciuti, dove compaiono oggetti irreali ed apparentemente estranei al contesto.
Nel 1916 dipinge “Ettore e Andromaca” e “Le Muse Inquietanti”, due delle sue opere più conosciute ed apprezzate. Inizia così la sua attività di esposizione in giro per l’Italia e l'Europa. Tra il 1920 e il 1937 si muove tra Milano, Firenze, Torino, Londra e Parigi, prendendo parte a numerose mostre e esposizioni internazionali.
Partecipa a due edizioni della Quadriennale di Roma, incontrando il favore del pubblico e della critica.
Tra le ultime mostre bisogna ricordare quella del 1970 al Palazzo Reale di Milano e la mostra del 1972 a New York. Nello stesso anno riceve da Parigi la nomina di membro dell'Accademia di Belle Arti, che gli dedica un’esposizione monografica.
Muore a Roma nel 1978.