Eugenio Carmi nasce a Genova nel febbraio del 1920. Personalità brillante e dal carattere vivace, è tra i principali esponenti dell’astrattismo italiano.
Nel 1954, dopo aver aperto il suo primo studio di pittura, si unisce al gruppo Alliance Graphique Internationale dimostrano il proprio interesse nei confronti della grafica.
A partire dal 1958 diventa responsabile d’immagine dell'industria siderurgica Italsider. Nel corso degli anni l’artista realizza per l’azienda una lunga serie di progetti e grafiche. In particolare si occupa della riqualificazione dei cartelli antinfortunistici, poi citati come perfetto esempio di semiotica industriale.
In questi primi anni il ferro e l’acciaio diventano i principali protagonisti dell’arte di Eugenio Carmi. Nella sua prima mostra personale - presentata alla Galleria Numero di Firenze nel 1958 - dedica ampio spazio agli smalti su acciaio. Successivamente realizza interessanti opere in ferro ed in acciaio, saldando i materiali per ottenere effetti innovativi.
Negli anni ’60 collabora con l'industria tessile genovese MITA, disegnando tessuti, sciarpe e arazzi.
Nel 1663 fonda la Galleria del Deposito, dove ha la possibilità di presentare al pubblico la propria visione di “arte libera”, accessibile ad un pubblico quanto più vasto possibile.
Contemporaneamente si cimenta nella produzione di opere sperimentali di arte cinetica e audiovisiva, dando vita ai segnali immaginari elettrici.
Nel 1966 partecipa alla XXXIII edizione della Biennale di Venezia con l’opera SPCE (struttura policiclica a controllo elettronico).
SPCE attira l’attenzione dell’artista Pierre Restany che lo invita a partecipare con le sue opere elettroniche alla mostra SuperLund in Svezia.
Tra gli anni ’70 e ’80 l’arte di Eugenio Carmi si concentra sulla sperimentazione materica. Utilizza molto la juta, un materiale che ritiene estremamente versatile.
Continua poi ad esporre le proprie opere, anche se con meno regolarità. Tra le ultime partecipazioni ricordiamo quella alla Biennale di Venezia del 2011.
L’artista muore a Lugano nel 2016.