Salvatore Mangione, vero nome dell’artista Salvo, nasce a Leonforte nel 1947. Si presenta per la prima volta al pubblico nel 1970, in occasione della sua prima personale alla Galleria Sperone di Milano. I punti essenziali della sua arte, dalla ricerca dell’io alla costruzione di un legame tra passato e presenze, emergono già dagli esordi. Nelle opere "Autoritratto come Raffaello" e la serie "12 autoritratti" è facile leggere il complesso rapporto che l’artista ha con se stesso.
Degli anni Settanta è anche la serie delle Lapidi, vere e proprie lapidi in marmo su cui Salvo incide parole e frasi dal forte impatto: Idiota, Io sono il migliore, la parabola di Esopo La tartaruga e l’aquila.
Il 1973 è l’anno di avvicinamento alla pittura, con la successiva presentazione della mostra collettiva “La ripetizione differente” presso lo Studio Marconi di Milano. A partire dal 1976 inizia un nuovo periodo di ricerca. La sua arte torna a cambiare, i soggetti questa volta sono paesaggi e rovine architettoniche, immagini dai colori brillanti e dalle forme arrotondate. I suoi paesaggi con case di campagna e piccoli monumenti, vengono presentati al pubblico tra la fine del 1979 e il 1980.
Seguono diverse mostre in Europa che lo portano al Museum van Hedendaagse Kunst di Gand, al Kunstmuseum di Lucerna ed al Nouveau Musée di Villeurbanne (Lione). Nel 1988 presenta due mostre particolarmente importanti, ospitate dal Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e dal Musée d’Art Contemporain di Nîmes. La sua fama internazionale si consolida definitivamente, nonostante l’artista decida di rallentare la produzione per qualche anno.
La sua città natale, Torino, gli dedica una mostra antologia alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea nel 2007 mentre la galleria Mehdi Chouakri di Berlino ospita la sua ultima personale nel 2014.