Mario Tozzi nasce a Fossombrone nell’ottobre del 1895. Al termine della Prima Guerra Mondiale si trasferisce a Parigi dove fonda il “Gruppo dei Sette” insieme a De Chirico, De Pisis, Campigli ed altri grandi artisti del tempo.
La sua prima personale viene presentata al Salon d’Automne nel 1920 e successivamente al Salon des Tuileries. La critica apprezza il suo lavoro, fatto di equilibrio delle forme ed una precisa suddivisione degli spazi. Dipinge soprattutto nature morte circondate da ambientazioni piuttosto cupe e tetre. Alterna forme geometriche rigide a immagini derivanti dalla geometria euclidea (decisamente più morbide e delicate). Le opere di Mario Tozzi uniscono influenze cubiste derivanti dall’Astrattismo e piccoli richiami all’Arte Metafisica - come ci dimostrano i riferimenti all’architettura inseriti all’interno di alcuni quadri.
La sua attività espositiva è continua ed intensa dal 1920 al 1935. Nel 1936 fa ritorno in Italia e si stabilisce a Roma. Partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia (1938, 1942, 1948, 1952 e 1954). Nello stesso periodo inizia ad avere problemi di salute ed è costretto ad una pausa di qualche anno. Riesce a riprendersi intorno alla fine degli anni ’50, ricominciando a dipingere. Decide di trasferirsi a Suna, sua città d’infanzia, creando il “Ciclo di Suna”.
Nel 1971 rientra a Parigi per avvicinarsi alla figlia e nel 1979 muore nella sua casa di St. Jean du Gard.