Marino Marini nasce a Pistoia nel febbraio del 1901. La sua spiccata passione nei confronti della pittura si manifesta già negli anni dell’adolescenza, mentre tarda ad arrivare quella verso la scultura.
Nel 1929 viene invitato a Milano per gestire la cattedra di scultura alla scuola d’arte di Villa Reale. Nello stesso anno presenta al pubblico la sua prima grande scultura, “Popolo”. Nel 1932 realizza “Ersilia”, una scultura in legno policromo che gli apre la strada per la sua prima mostra personale a Milano.
Partecipa a due edizioni della Quadriennale di Roma, riuscendo a vincere il primo premio per la scultura nel 1935.
A partire dal 1943 Marino Marini si chiude in un esilio forzato nel Canton Ticino, dedicandosi allo studio ed alla sperimentazione. In questi anni continua il “Ciclo delle Pomone”, una serie di opere che ritraggono ed enfatizzano la fecondità e sensualità femminile. Contemporaneamente inizia il “Ciclo dei Miracoli”, dedicando parte delle sue sculture a temi sensibili come la guerra e la violenza.
Alla XXIV Biennale di Venezia (1947) conosce Henry Moore, l’organizzatore di una delle sue più importanti esposizioni a New York. Moore aiuta Marino Marini a farsi conoscere in tutto il mondo presentando le proprie mostre a Monaco, Rotterdam, Stoccolma, Copenaghen, Oslo e Helsinki.
Nel 1952 l’artista riceve il Gran Premio Internazionale di Scultura alla Biennale di Venezia. Nel 1959 realizza una composizione equestre alta più di cinque metri, posizionata in una piazza dell’Aja.
Nel 1976 la Nuova Pinacoteca di Monaco di Baviera gli dedica una sala permanente, appena quattro anni prima della sua morte (1980, Viareggio).