L’artista Giacomo Balla nasce a Torino nel luglio del 1871. Inizialmente influenzato dalla corrente del Divisionismo, si sposta a Parigi nel 1900 per visitare l'Exposition universelle.
Nella capitale francese lavora per l'illustratore Sergio Macchiati, iniziando ad esplorare tecniche e influenze diverse.
Tra il 1902 e il 1905 realizza le sue quattro tele più famose, che gli permettono di entrare a pieno titolo tra gli artisti più importanti dell’epoca. I quadri fanno parte del ciclo dei “viventi” e prendono il nome di: “Il mendicante”, “Il contadino (l’ortolano)”, “I malati” e “La pazza”. La formazione divisionista è qui piuttosto evidente, così come l’attenzione e la passione di Giacomo Balla nei confronti degli emarginati e degli oppressi.
Intorno al 1910 l’artista inizia le proprie ricerche verso il Dinamismo, arrivando alla produzione di opere come “Profondità dinamiche” (1912), “Velocità astratta” (1913) e “Velocità d’automobile” (1913).
Si occupa anche di alcune produzioni teatrali, creando una bellissima scenografia per il balletto “Feu d’artifice” (1917), dove i ballerini vengono sostituiti dall’alternarsi delle luci.
Nel 1925 partecipa al “Exposition Internationale d’Arts Décoratifs” di Parigi, realizzando alcuni arazzi premiati dalla critica.
Tra gli anni ’30 e ’40 inizia a sperimentare nuove tecniche appartenenti al Realismo Naturalistico, concentrandosi per la prima volta sui paesaggi.
Muore a Roma nel marzo del 1958.