L’artista Fernando Botero nasce a Medellin (Colombia) nell’aprile del 1932. Viene spesso considerato come uno degli autori protagonisti dell’età contemporanea, l’uomo dei “grandi volumi” e delle proporzioni insolite.
Le prime illustrazioni di Botero compaiono sulla rivista "El Colombiano” nel 1948, quando l’artista ha solo sedici anni.
I quadri di Botero sono influenzati dall’arte astratta e dall’espressionismo astratto, una corrente sviluppatasi negli Stati Uniti nei primi decenni del Novecento.
Nel 1957 si trasferisce a Bogotà, dove vince il secondo premio al X Salone degli artisti colombiani.
Nell’edizione successiva riesce a vincere il primo premio, presentando al pubblico l’opera “La camera degli sposi”. Contemporaneamente espone alla Gres Gallery di Washington.
Nel 1963 si traferisce nell’East Side e apre un nuovo studio. Dedica alcuni anni alla sperimentazione con materiale plastico, avvicinandosi sempre di più alla scultura. Nel 1966 presenta la sua prima mostra personale in Germania, seguita da importanti esposizioni a New York e Bogotá.
Negli anni ’70 si dedica quasi esclusivamente alla scultura, presentando i suoi lavori in una mostra di grandi dimensioni a Parigi nel 1977.
Ritornato in Italia, apre uno studio a Pietrasanta, a breve distanza dalle cave di marmo. In questo periodo realizza spesso sculture con grandi mani, in memoria del figlio perduto in un incidente stradale - dove lui stesso perde l’ultima falange del mignolo della mano destra.
Tra le sculture più impressionanti di Fernando Botero ricordiamo quelle aggiunte agli Champs-Elysees nel 1992. Le opere degli anni ’90 e primi anni 2000 lo portano ad esporre in giro per il mondo, passando da New York a Lisbona, insieme a Panama e Medellín.
Nel 2020 ha donato un dipinto al Comune di Pietrasanta come atto di beneficienza per tutti i malati Covid.