Enrico Baj, famoso artista contemporaneo, nasce a Milano nel 1924.
Rientra tra i fondatori del “Movimento Nucelare” (1951) e del "Mouvement International pour une Bauhaus Imaginiste” (1954).
Attraverso i propri quadri, l’artista esprime una visione opposta all’arte “sistematica”, nega la geometrizzazione e razionalizzazione forzata dell’arte e punta ad un disegno puro e creativo.
Le prime opere di Enrico Baj hanno come protagonisti collage polimaterici, dove materiali diversi si fondono insieme con colorazioni insolite. Appartengono al “Periodo Nucleare”, agli anni in cui la sua cifra artistica si concentra sull’irrazionalità e sulla sperimentazione.
Collezioni come “I Generali” e "Le parate militari” sono esempi chiari dello stile inconfondibile dell’artista, che lo porta ad esporre in giro per il mondo.
Attraverso il ciclo "Manichini" (1984-87), Enrico Baj esprime la propria critica nei confronti dell’uso indiscriminato della tecnologia. Con i cicli "Metamorfosi e metafore" (1988) e "Mitologia del Kitsch" (1989), affronta la tematica della cultura del prodotto e chiarisce la propria visione contraria.
Gli anni ’90 sono invece dedicati ai cicli delle maschere tribali, dei feltri e dei totem. Sono anni di sperimentazione intensa, dove l’artista si cimenta anche nell’arte del ritratto.
Enrico Baj è anche autore di diversi libri, tra cui ricordiamo soprattutto ”Impariamo la pittura” e “Fantasia e realtà” (casa editrice Guttuso).
Muore a Vergiate nel giugno del 2003.