Emilio Vedova nasce a Venezia nell’agosto del 1919. Artista dalla personalità ribelle, prende parte attivamente ai diversi gruppi artistici dell’Italia degli anni ’50.
Dal Fronte Nuovo delle Arti fino al Gruppo degli Otto, l’artista risente di queste incredibili tendenze e si concentra su una pittura “geometrica”, fatta di forme rigide e pure.
Nel 1953 l’arte di Emilio Vedova affronta un periodo di forte cambiamento. Influenzato dalla corrente dell’Arte Informale, il pittore realizza le imponenti tele del “Ciclo della protesta” e del “Ciclo della natura”.
Le opere di queste due collezioni gli permettono di ottenere un successo internazionale, con la presentazione di personali in giro per l’Italia e per l’estero.
Nel 1964, invitato dalla Ford Foundation, si trasferisce a Berlino. Qui realizza le opere chiamate “Plurimi”, una serie di composizioni che puntano ad unire scultura e pittura. Grandi tele si sorreggono a vicenda, unite dalle sapienti mani dell’artista.
Negli anni ’80, la produzione di Emilio Vedova si concentra sulla creazione di opere di grandi dimensioni, spesso dipinte su entrambi i lati. Appartengono a questo periodo i cicli dei Tondi, del Non Dove e degli Oltre, ricordati dal pubblico per il loro incredibile potere espressivo.
Tra le ultime opere dell’artista ricordiamo “Chi brucia un libro brucia un uomo”, realizzata nel 1993 in occasione del bombardamento della Biblioteca Nazionale di Sarajievo.
Muore a Venezia nel 2006.