L’artista e scrittore italiano Emilio Isgrò nasce a Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia) nel 1937. Viene ricordato in tutto il mondo per le sue opere di “Cancellatura”.
In qualità di artista concettuale sfrutta la cancellatura per aiutare il pubblico a riflettere su un’azione, sulla distruzione consapevole atta alla ricostruzione.
Il suo esordio è datato 1956, con la pubblicazione della raccolta di poesie Fiere del Sud. Nel 1966 tiene una personale alla Galleria Il Traghetto di Venezia, in occasione della quale espone Dichiarazione 1, la prima opera dedicata alla cancellatura.
Qualche anno più tardi, nel 1972, partecipa alla Biennale di Venezia. Nel ’77 vince il primo premio alla XIV Biennale d'Arte di San Paolo in Brasile.
Per alcuni anni si concentra solo sulla produzione letteraria, pubblicando romanzi e libri di forte interesse artistico.
Nel 1992 partecipa alla mostra The Artist and the Book in XX Century Italy, esposta al Museum of Modern Art (MoMA) di New York. Nel 1994, invece, partecipa all’esposizione "I libri d'artista italiani del Novecento" al Guggenheim Museum di Venezia.
All’inizio del 2000 il complesso di Santa Maria dello Spasimo (Palermo) presenta al pubblico l’antologica "Emilio Isgrò 1964-2000”.
Del 2007 è invece l’opera "La cancellatura e altre soluzioni”, una raccolta di tutti gli scritti prodotti sul tema della creazione artistica libera.
Nel 2011 Emilio Isgrò realizza l'installazione "L'Italia che dorme", esposta alla Galleria d'Arte Moderna di Roma per celebrare il 150esimo anno dell'Unità d’Italia. Sempre a livello di installazioni nel 2015 crea "Seme dell’Altissimo", una scultura alta 7 metri interamente in marmo, esposta all’Expo di Milano.
Nell’aprile del 2018 espone in Belgio alla MDZ Art Gallery, collaborando insieme a Christo ad una doppia personale.