L’artista italiano Ardengo Soffici nasce a Rignano sull’Arno (Firenze) nell’Aprile del 1879.
Tra il 1899 e il 1907 vive e lavora a Parigi come illustratore. In Francia ha la possibilità di entrare in contatto con personalità influenti come Picasso e Max Jaconb, lasciandosi ispirare dalle loro idee. Inizia a risentire di una violenta passione nei confronto della scrittura; passione che lo porterà a sperimentare nella poesia e nella letteratura.
Particolarmente importante è l’amicizia con Giuseppe Prezzolini, con cui fonda la rivista “La Voce” nel 1908. All’inizio Ardengo Soffici disegna solo la testata, diventando poi un importante collaboratore per la realizzazione delle rubriche dedicate all’arte.
Il suo interesse culturale lo porta a prendere parte ai conflitti tra idealisti, spiritualisti, futuristi e modernisti dell’arte. Gli scontri con il fronte dei futuristi sono decisamente i più violenti, dal momento che Ardengo Soffici accusava la maggior parte degli autori del tempo di essere caduti nel “marinettismo” ossia nell’influenza eccessiva di Marinetti.
Nel 1913dipen decide di fondare insieme a Giovanni Papini e Aldo Palazzeschi la rivista futurista “Lacerba”, pubblicata fino al 1915. Qui può esprime liberamente le proprie idee, e la rivista diventa una vera e propria guida per tutti i futuristi.
Gli anni della guerra sono estremamente complessi, segnati da un forte interesse politico. Nel 1925 firma il Manifesto degli intellettuali fascisti e nel 1926 inizia la collaborazione per la rivista “L’Italiano" di Leo Longanesi.
Continua la propria attività di scrittore e critico d’arte fino a pochi anni prima della morte. L’autore muore a Forte dei Marmi (Lucca) nell’agosto del 1964.