Antonio Bueno, famoso artista del Novecento, nasce a Berlino nel 1918. Figura complessa e dal carattere difficile, impiega diversi anni per riuscire ad individuare il proprio stile personale.
Influenzato dalle arti figurative e dalle correnti artistiche della Parigi degli anni ’30, inizia la propria carriera con qualche difficoltà.
Negli anni ’40 prova a realizzare opere di carattere realista ma il tema sembra non essere adatto alle sue abilità. Tra il 1952 e il 1959 inizia la “Stagione delle pipe”. Le opere di questo periodo creano un’unione inedita tra astrazione e figurazione, dove oggetti reali assumono valenza metafisica. Le pipe che un tempo fumava insieme al fratello Xavier vengono riprodotte in una nuova chiave, trasformandosi in rappresentazioni metafisiche della gioventù.
La carriera di Antonio Bueno tocca il picco più alto negli anni Sessanta, quando si fa portavoce della nuova avanguardia fiorentina. Espone in tutta la provincia e, contemporaneamente, sperimenta nuove tecniche che vanno dalla poesia visiva alla pittura a metraggio.
Questi anni intensi lo portano ad una dura stanchezza che lo colpisce verso la fine degli anni Sessanta. Dedica al lavoro ogni attimo della propria giornata, cercando di esprimere sulla tela tutti i propri pensieri.
L’ultimo lavoro che affronta è la preparazione di una serie di quadri per la Biennale del 1984. Sceglie di realizzare una serie di d'après di grande formato che gli impiegheranno mesi interni, purtroppo gli ultimi della sua vita.