Aligi Sassu, famoso scultore e pittore italiano, nasce a Milano nel 1912. Le sue opere risentono dell’influenza di Futurismo e Primitivismo, correnti artistiche basate sul desiderio di realizzare qualcosa di completamente imprevisto.
La prima comparsa di Aligi Sassu nell’ambiente artistico arriva nel 1928, quando Marinetti lo invita ad esporre alla Biennale di Venezia due opere: "Nudo plastico" e "l'Uomo che si abbevera alla sorgente”.
Negli anni successivi l’artista affitta uno studio a Milano ed inizia ad esporre in diverse mostre collettive. Intorno al 1934 si trasferisce per un periodo a Parigi e resta affascinato dalle opere degli impressionisti. La sua arte inizia a cambiare ed i soggetti dei suoi quadri si intrecciano con tematiche di carattere sociale.
Partecipa a proteste di natura antifascista e viene arrestato con l’accusa di complotto. Rinchiuso, non riesce a disegnare per alcuni anni fino al 1937 quando le autorità del carcere di Fossano gli permettono di riprendere la sua attività artistica. In carcere realizza più di quattrocento disegni diversi, in cui ritrae i propri compagni di cella.
Nel 1941, orami libero, espone una personale alla Bottega di Corrente presentando al pubblico l’opera "Uomini rossi” (uno dei suoi quadri più conosciuti). Tra gli anni ’50 e gli anni ’70, nonostante la crisi del dopoguerra, Aligi Sassu continua a disegnare e sperimentare nuove tecniche pittoriche.
Nel 1982 ottiene il riconoscimento "Gli uomini che hanno fatto grande Milano" e presenta i cinquantotto acquerelli ad illustrazione dei "Promessi sposi", eseguiti nel 1943. Dopo qualche anno nasce la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, che preserva alcune delle opere più belle dell’autore.